Proprio
qualche giorno fa raccontavo di vari tizi e dei loro discorsi sulle
donne che devono stare a casa al posto di lavorare e non pretendere
troppo dalla loro vita. Ad una donna basta essere moglie e madre,
secondo le menti di questi illustri signori. In meno di 48 ore, ecco
arrivare un esempio a testimonianza di quanto da me denunciato. La
pillola è fornita da Camillo Langone, giornalista de Il Foglio, che
forse qualcun* ricorderà per un “simpaticissimo” articolo che si
intitolava: Togliete i libri alle donne: torneranno a far figli in
cui scriveva:
“Io
lo so ma l’ho tenuto per la fine dell’articolo perché non avevo
fretta di farmi linciare. Ebbene, gli studi più recenti denunciano
lo stretto legame tra scolarizzazione femminile e declino
demografico. La Harvard Kennedy School of Government ha messo nero su
bianco che «le donne con più educazione e più competenze sono più
facilmente nubili rispetto a donne che non dispongono di quella
educazione e di quelle competenze». E il ministro conservatore
inglese David Willets, ha avuto il coraggio di far notare che «più
istruzione superiore femminile» si traduce in «meno famiglie e meno
figli». Il vero fattore fertilizzante è, quindi, la bassa
scolarizzazione e se vogliamo riaprire qualche reparto maternità
bisognerà risolversi a chiudere qualche facoltà. Così dicono i
numeri: non prendetevela con me.”
Da
questo articolo è passato un po’ di tempo e oggi torniamo a
leggere delle considerazioni che, a me personalmente, fanno
accapponare la pelle. Il soggetto della critica di Langone è
Samantha Cristoforetti. Purtroppo è duro ingoiare che una donna sia
eccezionale nello svolgere un lavoro che, stereotipo docet, viene
considerato maschile. Ecco le sue parole:
“Dobbiamo
fare più ricerca” dice Renzi in collegamento con l’astronauta
Samantha Cristoforetti. Troppo giusto. Prego i ricercatori che
usufruiranno dei prossimi finanziamenti renziani di rispondere a
questa domanda: un nome adespoto come Samantha, la cui fortuna è in
buona parte dovuta alla serie televisiva americana “Bewitched”
(“Vita da strega”), socialmente parlando produce gli stessi
effetti di un nome presente in calendario, con santo patrono e
tradizione onomastica famigliare capace di collegare le diverse
generazioni? Seconda domanda: portare ad esempio un’astronauta,
ossia una donna che per lungo tempo vive lontana anzi lontanissima
dal proprio uomo, è utile nel momento in cui sappiamo che la causa
principale del presente declino economico è il declino demografico?
(“Non ho figli, e per questo per me è meno difficile coniugare
visita professionale con vita privata. I compromessi, a questi
livelli, sono necessari” ha dichiarato Samantha).
casalingaSecondo
le teorie di Langone, il calo demografico è causato da tutte le
donne che dimenticano il loro ruolo di esseri riproduttivi studiando
e andando a lavorare. Le donne, a quanto pare, non sono libere di
scegliere la propria strada. Devono forzatamente assolvere al loro
dovere che le identifica come dei soggetti portatori di utero e
quindi utili ai soli fini riproduttivi. Le donne hanno un compito,
un ruolo fondamentale, una cosa biologica alla quale non possono
sottrarsi: fare figli.
Leggere
queste boiate nel 2015 è davvero assurdo, sembra che abbiamo fatto
un salto nel medioevo.
Io
ci terrei a ricordare al signor Langone come attualmente l’Italia
versi in delle condizioni pessime, le cronache quotidiane sono piene
di dati e statistiche che dipingono un quadro non proprio florido. Il
calo demografico non potrebbe, dico per dire, essere causato dal
fatto che la disoccupazione regna sovrana? Che i giovani e le giovani
siano costrett*, nonostante i mille sacrifici, a chiedere aiuto alle
proprie famiglie? Che l’ indipendenza economica sia diventata ormai
un privilegio? La causa di questo calo demografico è davvero causato
dalle donne che vogliono scegliere cosa fare della propria vita? Non
diciamo baggianate! Conosco personalmente coppie che vorrebbero avere
dei figli ma non possono “permetterselo”, ormai anche essere
genitore è un privilegio, perché non arrivano con i soldi a fine
mese.
Ah!
E non dimentichiamo, giusto per citare un dato che in questo periodo
sta spopolando, che sono 42000 le donne che hanno perso il lavoro in
Italia ( non considerando tutte quelle che lavorano in nero o che il
lavoro lo cercano disperatamente e non lo hanno mai trovato). Ma
diciamo la verità, a chi importa se 42000 donne hanno perso il
lavoro? Bisognerebbe addirittura festeggiare perché magari qualcuna
andrà a rimpinguare la popolazione italiana con qualche parto.
Perché
non iniziamo invece, a prendere esempio, e magari anche a parlarne,
da tutti quei paesi dove le donne sono libere di lavorare e avere
quanti figli vogliono? Esistono luoghi fatati dove i padri possono
avere i permessi di paternità per badare i propri figli e aiutare la
propria compagna che potrà così continuare tranquillamente a
lavorare.
Purtroppo
credo che il vero problema, nella mentalità maschilista e misogina
di chi formula i pensieri su citati, siano le donne determinate,
intelligenti, indipendenti, consapevoli e autodeterminate. Poco
importa il calo demografico. Quello che davvero spaventa è la donna
che fa vacillare i ruoli che da sempre vengono imposti, ponendosi
finalmente in modo paritario all’interno della società. La donna è
consapevole di non volere più essere sottomessa all’uomo e di
avere gli stessi diritti, e tutto ciò fa paura. Un essere umano
ignorante è più facile da controllare, la boiata che la donna non
istruita faccia più figli vendetela a qualcun’altr*. Perché non
migliorare il sistema in cui viviamo e quindi permettere alle donne
di lavorare e di essere madri, al posto di inneggiare all’ignoranza?
Avere
in Italia una donna come Samantha Cristoforetti è un grande onore e
privilegio e spero davvero che possa essere una fonte di ispirazione
per tutte quelle donne che vogliono vivere la propria vita seguendo i
propri sogni e non una strada costruita per loro fatta di doveri
sociali da assolvere. E soprattutto, sperando di non cadere
nell’assurdo, spererei davvero tanto di vivere in un paese dove le
donne con delle aspirazioni e dei sogni, diversi da quelli
dell’essere mogli e mamma, vengano viste con rispetto e ammirazione
e che non siano ostracizzate e sminuite.
È
incredibile la paura che ha seminato la Cristoforetti nei ranghi
maschilisti con il proprio lavoro, la propria bravura e intelligenza.
Di ciò già ne parlai tempo fa qui.
L’Italia
è un paese per donne? No.
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