Il precariato.
Le mamme in carriera.
Le umiliazioni di una colf
peruviana.
Non solo rosa, nella nuova antologia di racconti «Buon
lavoro!», pubblicata da Emma Books, casa editrice femminile, solo
digitale, del gruppo Bookrepublic. Al centro della raccolta è infatti il tema dell’occupazione, dal punto
di vista di dodici diverse protagoniste donne.
«Con il nostro marchio pubblichiamo anche romanzi sentimentali
ma la scrittura femminile non si riduce solo a quello» spiega Maria
Paola Romeo, direttrice editoriale di Emma Books. «Le autrici
spaziano tra generi diversi, dal giallo al racconto di viaggio –
aggiunge -. E nel tempo hanno sfatato almeno due luoghi comuni sulle
donne: che siano meno inclini alla tecnologia e che non sappiano fare
rete».
Oltre a pubblicare solo in formato elettronico, infatti, Emma Books
ha dato vita a una vivace community di scrittrici e lettrici raccolte
attorno a un blog e agli account su Twitter e Facebook. «Nata tre
anni fa, la casa editrice è cresciuta parallelamente a questa
attività online, spesso diventata confronto e aiuto anche nella vita
reale» racconta Romeo.
Che il genere femminile non sia così a disagio con il digitale era
stato ribadito anche nel corso del convegno «Le
donne preferiscono l’ebook?», organizzato a Roma dall’associazione
delle imprenditrici Aidda.
E la spinta a superare il sentimentalismo e gli stereotipi torna pure nella nuova collana «Donne toste», della casa
editrice torinese Effatà. Una serie che raccoglie le biografie di
alcune figure femminili esemplari per capacità e forza. Da Natalia
Ginzburg a Rita Levi-Montalcini, fino alla ceca Milena Jesenská,
intellettuale che visse un intenso legame con Franz Kafka, poi
oppositrice del nazismo, deportata e uccisa nel campo di
concentramento di Ravensbrück a causa della sua resistenza.
Nessun commento:
Posta un commento