Come
scrivemmo qualche tempo fa (in questo post ) da un po’ di mesi a
questa parte, da quando si è formato il governo Renzi,
l’attenzione dei media è tutta incentrata sulla ministra per le
riforme Maria Elena Boschi.
Si
sprecano le copertine di settimanali e periodici che ci raccontano
della sua vita in maniera dettagliata, estrapolando dettagli inutili
e spesso ridicoli: dalla tazza di latte che beve quando torna a casa
la sera fino alla ricerca del principe azzurro con cui sfornare
numerosi pargoli.
L’interesse
maggiore dei media però si è concentrato soprattutto sull’aspetto
fisico della giovane ministra. Fotografata da ogni angolazione,
nessun dettaglio viene tralasciato : capelli, piedi, gambe occhi,
bocca, etc .
Una
delle pagine che più mi capita di seguire su fb e che si occupa in
modo ironico del ridicolo voyeurismo della stampa italiana, ha
infatti riportato con varie schermate i numerosi articoli
voyeuristici dedicati alla Ministra.
Dal
look al sorriso fino ad arrivare all’anulare sinistro
Ogni
occasione è buona per pubblicare qualche foto di Boschi, dove da una
parte si attirano click dall’altra si vanno ad alimentare
stereotipi e linciaggi sessisti. Come più volte abbiamo detto, i
media giocano un ruolo determinante nella società perché non si
limitano a informare ma anche a formare opinioni e spesso pregiudizi
–tra i quali sessismo e razzismo.
E
come dimenticare i fantastici sondaggi di Libero?
La
preferite con o senza occhiali?
E
cosa ne pensate del suo sedere, è grasso o sexy? Sondaggio eliminato
subito dopo– si presume per le numerose proteste
Nei
mesi estivi poi, questo report de “La Ministra Boschi fa cose”, è
diventato maniacale e gran parte delle testate giornalistiche
italiane ci hanno deliziato con decine di gallery de “La ministra
in bikini”, come se stessero fotografando un orso polare nel
deserto.
Le
scuole di pensiero sono due :
quelli
che pensano che il lato B di Boschi sia ok e quelli che pensano che
sia poco in forma e abbia la cellulite sul fondoschiena
E
voi con chi state?
Come
crede di occuparsi di riforme con quella cellulite sul sedere?
E
ancora: “Scandalo a un passo dal topless!!!!11″. Pizzicata in
spiaggia mentre si sistema il costume.
Se
provate a fare una ricerca su google troverete migliaia di giornali
che riportano la falsa notizia con titoloni acchiappaclick del tipo
“Hot topless della Boschi”
Insomma,
quando non bastano o non esistono le immagini per attirare lettori (o
forse sarebbe più corretto definirli “guardoni”) i giornali
costruiscono notizie con stupidi titoloni, tra l’altro.
Poi
è arrivato l’articolo di “Diva e Donna” che riportava, pensate
un po’, immagini di Maria Elena Boschi mentre, sdraiata sul
lettino, divaricava leggermente le gambe. Che scandalo, signora mia!
Le
foto sono state riprese da vari quotidiani e pubblicate con il banale
e imbarazzante gioco di parole “l’onorevole poco onorevole”
Beh,
certo, signore care, non è decoroso per una donna stare al mare con
gambe rilassate, non è “onorevole” per una donna, figuriamoci
per una ministra.
Le
donne al mare dovrebbero assumere una posizione un po’ più
formale, le gambe non dovrebbero rilassarsi ma bisognerebbe tenerle
ben serrate. Anzi, se si potesse evitare di andare al mare sarebbe la
scelta più giusta, così nessuno avrebbe da ridire circa il vostro
conto e la vostra moralità.
Cara
ministra Boschi, se non vuoi che in giro si dica che non sei
professionale e seria dovresti adottare un abbigliamento più
consono, da donna seria, insomma. Un perfetto outfit per ogni
occasione, anche al mare, potrebbe essere : un tailleur rigorosamente
nero con pantaloni ampi, un bel paio di decolletè raso terra
accollate fino alla caviglia, calze coprenti color brodo o nero 70
den.
Le
donne vengono ancora giudicate in base all’aspetto e a quello che
indossano e questa spazia dalla loro presunta immoralità fino alla
professionalità. Insomma se indossi un pantalone aderente o una
gonna non puoi essere considerata né una donna seria né una
professionista seria.
E
non di certo questo si limita solo ai personaggi della politica o
dello spettacolo, che sono più esposti ai giudizi, lo stigma
sull’aspetto fisico –che sia avvenente o poco avvenente—purtroppo
lo abbiamo subito in tante.
Non
sono mica i fotografi e i giornali che si comportano in modo bieco,
spione e moralista, è lei che attira tutta questa attenzione su di
sé, se fosse un pochino meno carina, se si vestisse in maniera un
po’ più castigata nessuno oserebbe darle della poco professionale.
Come
le molestie per strada, ad esempio: se metti un paio di jeans
sformati, un maxi-cappottone e un paio di doposci al posto delle
scarpe, anche in pieno agosto, vedrai che nessuno proverà a
molestarti o a rivolgerti commentacci. Certo, come no.
Mai
però avrei pensato di leggere questo post sulla pagina fb de “Il
corpo delle donne”
Dopo
un’ampia introduzione fatta di lunghe premesse dove si precisa che
in nessun modo si sta giudicando l’aspetto della ministra, dopo
un’ampia parentesi sul voyeurismo acchiappaclick dei giornali il
post si conclude con queste parole
La
consapevolezza della propria immagine per una donna di potere diventa
dunque arma fondamentale. Proprio perchè siamo in un Paese arretrato
dal punto di vista della considerazione femminile, consiglierei alla
Ministra Boschi di gestire la propria immagine in modo da impedire
che i nostri arretrati media stravolgano la sua immagine e ce la
propongano in modo molto diverso e molto più banale
Ho
letto e riletto le parole di Lorella Zanardo sperando di aver male
interpretato e di aver dato un giudizio affrettato al post, ma più
rileggevo più in quelle parole non mi ci ritrovavo –né come donna
né come femminista. Conosciamo Lorella Zanardo, abbiamo più volte
avuto modo di collaborare con lei, di confrontarci e questo non è
di certo un attacco al suo lavoro o alla sua persona, ma non posso
negare che leggere quelle parole sulla sua pagina sia stato davvero
deludente.
Mai
e poi mai su una pagina femminista si dovrebbero dare, con toni
paternalisti tra l’altro, lezioni di comportamento ad altre donne.
Di quale femminismo parliamo allora?
Quale
sarebbe poi il profilo da mantenere al mare? Come dicevo più sopra,
mettere il tailleur castigato anche in vacanza? Usare i doposci al
posto delle infradito?
L’aspetto
fisico piacevole diventa quasi una colpa e siccome l’Italia è un
paese maschilista, dove un signore ad una festa dell’Unità si
rivolge ad una ministra con “Bella ragazela, vieni qui che facciamo
una foto insieme”, siccome la nostra stampa usa il corpo femminile
anche per parlare di verdure o animali allora le donne –in questo
caso la ministra Boschi– dovrebbero adottare un comportamento
consono, non attirare l’attenzione su di sé per evitare che
l’opinione pubblica possa (s)parlare e avere dei pregiudizi.
Ma
la gente sparla e giudica comunque, e il femminismo, da che mondo è
mondo, ha sempre tentato di sfatare certi pregiudizi e non di
bacchettare le donne dando loro delle dritte su come una donna si
dovrebbe comportare.
Ricordiamo
il caso inverso di Rosy Bindi, quante volte l’aspetto poco
avvenente di quest’ultima è stato giudicato prima delle sue
competenze? Il problema di fondo è un altro : bella o poco avvenente
l’aspetto delle donne viene prima di tutto il resto, e tutto quello
che c’è intorno –dall’abbigliamento all’atteggiamento– è
solo un alibi, una scusa per sentirsi giustificati nel giudicarle in
modo sessista.
Avete
mai sentito qualcuno consigliare ad Alfano, Renzi o Grillo di mettere
le gambe in un certo modo invece che in un altro e di mantenere un
certo profilo anche in vacanza? Avete mai sentito che un politico sia
stato giudicato sempre, solo e unicamente per l’aspetto avvenente?
No. Ecco, il problema è solo e unicamente questo; come scriveva
Oriana Fallaci, tutto cambia a seconda di chi ha la coda e chi no.
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