giovedì 9 ottobre 2014

Le donne laureate più brave dei compagni Ma con meno chance di lavoro dei maschi DI FRA. SI.

Finiscono in tempo. Con 110 e lode. Più spesso dei loro coetanei. Ma escono sconfitte nell'occupazione: più disoccupate, oppure impiegate in mansioni che non richiedono un titolo di studio. Un nuovo rapporto fotografa la disparità di genere dopo l'Università. Ancora forte
Voto di laurea: 110 e lode. 
Frequenza: costante. 
Scelta: per passione.
 «Ma svolgi una mansione adeguata al tuo titolo?». 
Il 46,4 per cento delle ragazze ha risposto di no. E per il 38 per cento il no riguarda qualsiasi vaga coerenza con gli studi affrontati. Sono alcuni dei risultati del rapporto "Bachelor" sulle laureate italiane. Mille interviste, in tutto il paese, in diverse facoltà, sul rapporto fra università, interessi e lavoro. Le risposte fotografano un ritardo che non riusciamo a colmare: le giovani universitarie hanno meno possibilità dei loro coetanei maschi, nonostante i risultati siano mediamente migliori.
Il 41,6 per cento delle ventenni intervistate infatti ha preso 110 e lode come voto finale. Fra i maschi la percentuale è di dieci punti inferiore. Ma a questo non corrisponde maggior successo nel difficile mondo del lavoro di oggi.
 La disoccupazione infatti colpisce le giovani più loro dei compagni: una ragazza su due fra quelle residenti al Sud è senza impiego. 
Al Centro il 28,7 per cento delle laureate contattate è senza stipendio a un anno dalla fine degli studi. Per i laureati la percentuale è del 12,7.
 Così al Nord: 13,2 contro 12 per cento. E anche quando un lavoro c'è spesso non ha nulla a che fare con gli esami superati con lode: solo per un terzo dei giovani (meno per le compagne di classe) il posto occupato valorizza la fatica di cinque anni in facoltà.

Altri dati emergono dal rapporto di Bachelor, una multinazionale italiana che si occupa di ricerca e selezione di talenti per le aziende; che la differenza di genere riguarda ancora alcuni indirizzi (35 su cento le donne nell'area umanistica, contro gli 11 uomini, e l'inverso in Ingegneria: 4,6 quote rosa su 22,5 matricole maschili) ma non tutti: legge, economia, architettura e tutta l'area scientifica sono ormai in quasi parità. E che nella scelta dell'indirizzo di studio per le ragazze conta più il proprio interesse dei consigli altrui: i maschi intervistati hanno dichiarato di aver seguito i suggerimenti di professori e parenti con più costanza rispetto alle colleghe.

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