mercoledì 7 gennaio 2015

Combattenti, coraggiose, appassionate e libere. Donne fuori dai ghetti rosa

Il 25 novembre, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, lanciavamo la nostra campagna #giornalismodifferente. Come più volte abbiamo sostenuto, il giornalismo non si limita a informare ma anche a formare opinioni e, troppo spesso, a indottrinare retaggi razzisti, omofobi o sessisti.
Tra le altre cose, come si può ben constatare, il giornalismo tende a narrare unicamente storie di donne perfettamente incasellate nei ruoli tradizionali affibbiati, da sempre, alle donne: soubrette, mogli, madri, badanti.
Quando non si parla di mamme e mogli perfette o delle chiappe di tale attrice o soubrette si parla (male) delle donne vittime di violenza, sempre rappresentate come bisognose e alla ricerca della protezione o della compassione di qualcuno.
Per questo motivo abbiamo sentito la forte necessità di aggiungere, ai vari punti della campagna, “Fuori dai ghetti rosa”, perché è ora che vengano raccontate anche altre storie di donne.
Ci sono tante donne fuori dai ghetti rosa: scienziate, artiste, attiviste, sportive e tante altre. Donne che vincono premi, donne che fanno scoperte importantissime per l’umanità, che vanno nello spazio o che ricoprono ruoli di grande prestigio.
Ma ci sono anche le operaie, le precarie, le disoccupate e le donne che, ogni giorno, lottano per i diritti più essenziali. Dove sono tutte queste donne sui media mainstream?
Il 2014 è stato un anno davvero importante per le donne: dal Premio Nobel per la pace a Malala, a Samantha Cristoforetti, prima donna italiana ad andare nello spazio, fino alle guerrigliere curde, al coming out di Ellen Page e tutte le donne che hanno sfidato le dure leggi del proprio Paese per rivendicare diritti fondamentali –tra i quali votare o guidare, ad esempio– o semplicemente protestando coraggiosamente contro la cultura che colpevolizza le vittime di stupro.
I giornali preferiscono parlare di donne solo se rientrano nei ruoli femminili tradizionali. Troppo spesso, quando ci si occupa di donne che ricoprono un ruolo importante nella società –o che hanno fatto qualcosa di rilevante per la collettività– essi ne tralasciano totalmente l’aspetto professionale per parlare del loro aspetto fisico, minimizzando il resto. Per questo motivo ho deciso di riportare, di seguito, una gallery con varie storie di donne, biologiche e non, che hanno reso quest’anno –e non solo questo– decisamente migliore.
Storie di donne forti, attiviste, professioniste, appassionate e purtroppo anche storie tragiche: donne che hanno subito violenza o sono morte di violenza, ma che hanno combattuto o comabattono coraggiosamente affinché tutto ciò che hanno subito non accada ad altre donne.
Emma Sulkowicz: studentessa della Columbia University è stata stuprata, nel suo dormitorio, da un compagno di studi. Da quel momento, gran parte del tempo trascorso all’università, Emma l’ha speso cercando di convincere docenti, polizia ed amici di essere stata stuprata, che quello che è successo è ufficialmente uno stupro, che non si è inventata tutto, che non se l’è cercata.
Emma è una delle 23 studentesse che ha sporto denuncia per aggressione sessuale alla Columbia, altre due di queste hanno accusato lo stesso studente colpevole della violenza su di lei, ma il ragazzo non è mai stato espulso e le denunce sembrano cadere nel vuoto.
Samantha Cristoforetti: ingegnera, astronauta, aviatrice, prima donna negli equipaggi dell'Agenzia Spaziale Europea e prima donna italiana nello spazio.
A maggio 2009 è selezionata come astronauta dall'Agenzia Spaziale Europea (ESA) come prima donna italiana e terza europea in assoluto, dopo la britannica Helen Sharman (1991) e la francese Claudie Haigneré (2001), risultando tra le sei migliori di una selezione alla quale avevano preso parte 8 500 candidati. La prima missione cui Samantha Cristoforetti prende parte, della durata di circa 6-7 mesi, è denominata ISS Expedition 42/43 Futura e prevede il raggiungimento della Stazione Spaziale Internazionale a bordo di un veicolo Sojuz.
migliori di una selezione alla quale avevano preso parte 8 500 candidati. La prima missione cui Samantha Cristoforetti prende parte, della durata di circa 6-7 mesi, è denominata ISS Expedition 42/43 Futura e prevede il raggiungimento della Stazione Spaziale Internazionale a bordo di un veicolo Sojuz.
Fabiola Gianotti: fisica italiana, è stata nominata direttrice generale del Cern di Ginevra, il più importante centro di fisica delle particelle del mondo.
Maryam Mirzakhani: matematica, professoressa a Stanford, ha dato importanti contributi in geometria iperbolica, teoria ergodica e geometria simplettica. E' stata la prima donna a vincere la medaglia Fiedels --oltre che la prima persona di cittadinanza iraniana a ricevere il riconoscimento--, il riconoscimento più importante nel campo della matematica.
Guerrigliere curde in prima fila contro i militanti dell'Is. Coraggiose, armate, combattono e difendono la città. Hanno età diverse e sono pronte a tutto, anche a morire, piuttosto che cadere nelle mani dei jihadisti dell'Is. La percentuale delle donne che combatte nelle file dell’YPG/YPJ (Unità di Protezione Popolare) è molto alta. Jacques Berès, co-fondatore di "Médécins Sans Frontières et Médécins du Monde" racconta che almeno il 40% dei guerriglieri che ha operato, in seguito a gravi ferite provocate da esplosioni, missili e bombe sono donne. "Ho visto molte donne guerrigliere i respingere gli assalti dei jihadisti con armi modeste".
Mo’ne Davis: campionessa di baseball. A tredici anni è già una clamorosa protagonista delle Little League World Series di baseball, le finali del campionato giovanile del Paese.
E' la diciottesima ragazza a giocare nel torneo più importante al mondo è già nella storia: è stata la prima a lanciare superando le 70 miglia .
Laverne Cox: attrice e produttrice, nota per aver interpretato Sophia Burset in "Orange Is the New Black". Ha portato le sofferenze e le discriminazioni delle trans sul piccolo schermo è, infatti, da diversi anni in prima linea per i diritti delle comunità lgbt. Laverne è stata la prima trans ad essere stata nominata agli Emmy Awards e ad apparire sulla copertina del Time Magazine
Malavath Poorn ha soli 13 anni e vanta già un primato: è la più giovane ad aver scalato l'Everest, la vetta più alta del mondo. Malavath è indiana, figlia di una famiglia povera, e non aveva mai scalato prima una montagna. Ha raggiunto il punto più alto della vetta, a 8.848 metri, dopo non poche difficoltà e pericoli, partendo dal lato tibetano della montagna. "L'alpinismo mi attirava e ho voluto dimostrare che anche una ragazza proveniente da un tribù povera poteva farcela. Volevo che la mia famiglia fosse fiera di me".
Le donne saudite che hanno dato vita alla campagna ‘women2drive’. Dopo aver visto il video di Manal che, insieme all’attivista saudita Wajeha al-Huwaider, girarono un video che ritraeva Manal mentre guidava, sfidando il divieto per la quale alle donne era vietata la guida. In quel video Manal invitava alle altre donne di fare lo stesso. Da allora periodicamente ‘women2drive’ organizza delle proteste simboliche, chiedendo alle donne saudite munite di patente internazionale di fare come Manal.
Le tante donne che in Kenya hanno protesto per le strade di Nairobi dopo che una ragazza era stata aggredita e spogliata da un gruppo di uomini per strada, perché vestita in maniera "indecente". Da quel momento altre donne hanno trovato la forza di dare vita ad una marcia in minigonna per le strade di Nairobi rivendicando il diritto di indossare qualsiasi abito al grido: "My dress my choice".
Le operaie dell'Igea, in Sardegna, che hanno occupato la miniera per denunciare il mancato rispetto degli accordi raggiunti per il pagamento degli stipendi arretrati e l’avvio dei progetti di bonifica che dovrebbero rilanciare l’attività della società.
Le tantissime donne in Afghanistan, che lo scorso aprile, hanno sfidato le minacce di morte da parte dei talebani partecipando alle elezioni.
Lucia Annibali: sfigurata dall'acido, da due uomini assoldati dal suo ex fidanzato, mentre rientrava a casa. Non ha avuto il tempo di aprire la porta che quel liquido è finito sulla fronte, sugli occhi, sulle guance, ha fatto il suo lavoro, ha corroso la pelle in un momento. È colato giù, verso il mento mentre Lucia sentiva la sua pelle corrodersi. Lucia Annibali da quel momento combatte con tutte le sue forze e ha subito fino ad ora, sette interventi chirurigici al volto. Ha denunciato il suo ex e da allora si batte per promuovere la lotta contro il femminicidio e la violenza sulle donne. L'8 marzo scorso il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, l'ha nominata Cavaliere al merito della Repubblica.
Becky Hammon: questo 2014, per la prima volta nella storia, ha visto sedere una donna sulla panchina dell'Nba. Becky Hammon è stata assunta come vice coach dai San Antonio Spurs, dichiarando: "Non voglio essere assunta in quanto donna, ma per le mie capacità". E' la prima donna a ricoprire un incarico ufficiale nel mondo del basket NBA.
Le donne brasiliane si sono unite nel protestare attraverso i social network contro la cultura machista del proprio paese. Da un sondaggio è venuto fuori che il 65% delle persone intervistate accettino l’idea che una donna vestita con abiti corti meriti di essere stuprata, dichiarando inoltre: «se le donne sapessero come comportarsi, ci sarebbero meno stupri». Tantissime donne, e non solo, hanno pubblicato dei selfies in cui esprimono la loro rabbia con l'hashtag #EuNãoMereçoSerEstuprada «non merito di essere stuprata».
Sotto l'idea di Bayan Alzahran --prima donna ad aver ottenuto la qualifica di avvocata nel paese arabo-- che insieme a tre compagne ha aperto il primo studio legale femminile. Un passo storico per l'emancipazione femminile.
Stephanie Roche: per la prima volta nella storia una donna, Stephanie Roche, 25enne dublinese, nella selezione dei gol più belli dell'anno, una donna contenderà a due uomini il premio Puskas. Stephanie ha dichiarato circa i risultati ottenuti: “Oltre alla soddisfazione personale, l’aspetto più bello è che il mio gol è servito a dare un po’ di visibilità a uno sport considerato ancora prerogativa maschile”
Tugce Albayrak: la ragazza di 23 anni, che il 15 novembre scorso, a Offenbach, vicino Francoforte, per difendere due ragazze molestate da un gruppo di bulli, fuori da un fast food, viene picchiata e colpita con un pugno alla testa da uno di loro.
Il colpo le provoca un'emorragia cerebrale mandandola in coma.
Il 28 novembre, giorno del suo 23esimo compleanno, dopo che i medici hanno dichiarato la morte cerebrale della ragazza, i genitori hanno dato il loro consenso a spegnere le macchine che la tenevano in vita.
Per giorni centinaia di persone si sono riunite davanti all’ospedale in cui Albayrak era ricoverata. In migliaia hanno già firmato una petizione con la richiesta che ad Albayrak venga consegnato un riconoscimento postumo per il valore dimostrato in questa storia.
Jazz Jennings, quattordicenne transgender divenuta nota grazie a "I Am Jazz", libro semi autobiografico per bambini e bambine. Strumento per genitori e insegnanti di condivisione di valori di parità con figli e alunni, trans o meno.
Jazz è stata riconosciuta come un maschio alla nascita, ma ha iniziato a vivere come una femmina già a 5 anni. All’età di sei anni la sua famiglia ha iniziato a fare dei brevi video su come crescere una figlia transgender, condividendo in rete le scoperte fatte insieme. Da questi video nasce anche un documentario "I Am Jazz: A Family in Transition", che riunisce le esperienze fondamentali della famiglia Jennings.
“Ho scritto questo libro per aiutare a educare altri giovani transgender e le loro famiglie al fatto che essere “differenti” sia OK. [...] Mi auguro che possa avere un grande impatto nel lasciare che ognuno sappia che deve accettare gli altri perché siamo parte tutti della stessa società”
Lydia Ko, 17 enne neozelandese, giocatrice di golf professionista, è la ragazza più giovane ad aver vinto un Lpga Tour ed è già stata nominata dal Time una delle 100 persone più influenti al mondo.
Ellen Page: attrice, notissima dopo aver interpretato "Juno" (ruolo che le è valso la candidatura all'Oscar come miglior attrice protagonista) e "Inception", il 14 febbraio scorso, dal palco del Bally's Hotel di Las Vegas, durante la conferenza "Time to THRIVE", che sostiene i diritti LGBT ha dichiarato: "Sono qui oggi perché sono gay e perché forse posso fare la differenza. Sono qui per aiutare gli altri ad avere una vita più semplice e più serena... Sono stanca di nascondermi e mentire attraverso l'omissione. Io sono qui, un'attrice, in rappresentanza di un'industria che impone degli standard oppressivi su tutti noi.... Standard di bellezza, di benessere, di successo. Standard che, mi duole ammetterlo, mi hanno ferito... ti dicono come devi comportarti, come devi vestirti, chi devi essere. Ho cercato di resistere, di mantenermi autentica, di seguire il mio cuore; ma può essere davvero dura"
Céline Sciamma, giovane regista e sceneggiatrice francese già nota per il film "Tomboy", la storia di una bambina che si finge maschio, film sull'identità di genere adottato dalla comunità LGBT, vince premi “di categoria” da Berlino a San Francisco passando per Torino. Nel 2014 Céline produce "Bande de filles", dove racconta la storia di Marieme, un'adolescente che vede nella sua vita e nei suoi sedici anni solo una serie di divieti imposti dalla società. Oppressa dall'ambiente familiare, senza più prospettive nella scuola, soggetta alla legge dei ragazzi del vicinato, del quartiere, Marieme inizia una nuova vita dopo aver incontrato un gruppo di tre ragazze dallo spirito libero. Cambia il nome e il modo di vestire, e lascia la scuola per essere accettata dalla gang, sperando così di trovare la propria strada verso la libertà.
Lena Dunham, ideatrice, autrice, regista, produttrice e interprete di "GIRLS" la serie rivelazione che racconta la vita di quattro giovani donne che vivono a New York. Donne molto diverse da quelle di "Sex and the city", ragazze comuni, afflitte da problemi normali, quali la ricerca di un'indipendenza, di un lavoro stabile, l'affitto da pagare, relazioni complicate. Storie di un’adolescenza prolungata e vissuta precariamente, tra le quali emergono anche i problemi psicologici che affliggono la protagonista e la stessa intrprete. Qualche mese fa, Lena, ha pubblicato il suo primo libro "Not that kind of girl". Confessioni di una giovane donna, un diario di vita, di esperienze, di uomini, donne, sesso, droghe, alcol, famiglie. Un libro che trae ispirazione dalla sua vita, non tralasciando confidenze anche molto intime e dolorose, come lo stupro che ha subito, circa dieci anni fa.


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