Al Ministero Sviluppo Economico, cortese attenzione di: Ministra Federica Guidi
e per conoscenza a:
• Sottosegretario Antonello Giacomelli
• Viceministri Carlo Calenda e Claudio De Vincenti
• Presidente del Consiglio Matteo Renzi
Riguardo
al Contratto di Servizio Pubblico (e privato):
Gentile
Ministra Guidi,
come
associazione che lavora da anni sul tema della rappresentazione delle
donne nei media, siamo consapevoli che servano regole precise per
arginare il sessismo.
In
particolare per quanto riguarda la televisione pubblica, sappiamo che
la RAI deve firmare ogni tre anni, con il Suo Ministero, il Contratto
di Servizio Pubblico. A questo proposito, ci risulta che la nuova
edizione del suddetto contratto, scaduto alla fine del 2012, non sia
ancora firmata nonostante abbia superato anche il vaglio della
Commissione Parlamentare per l’indirizzo generale e la Vigilanza
dei Servizi Radiotelevisivi a maggio 2014. L’argomento ci interessa
particolarmente perché abbiamo contribuito alla nuova edizione del
contratto, dapprima inviando all’ex Viceministro Catricalà le
nostre osservazioni, che abbiamo anche discusso successivamente
durante un incontro avuto il 2 settembre 2013, e poi siamo state
audite dalla Commissione sopra citata l’8 gennaio 2014.
Ci
riteniamo soddisfatte del risultato raggiunto e possiamo sostenere
che, se già il Contratto di Servizio scaduto conteneva per la prima
volta nella storia della tv pubblica alcuni emendamenti sull’immagine
della donna in televisione, la nuova edizione ha fatto un progresso
verso una rappresentazione delle donne meno stereotipata e più
attenta alla realtà. Auspicando quindi che il nuovo contratto venga
firmato quanto prima, attendiamo da Lei notizie in merito.
Riteniamo
però che anche le televisioni private debbano essere considerate.
ll
Suo Ministero, nell’ambito della task-force istituita presso il
Dipartimento delle Pari Opportunità per la redazione del Piano
d’azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere, è
stato delegato a coordinare il Sottogruppo Comunicazione e
rappresentazione dell’immagine femminile nei media ed ha elaborato
sia una bozza di codice di autoregolamentazione, sia delle linee
guida (art. 5 comma b, legge n° 119 del 15/10/2013), effettuando
altresì pubbliche audizioni, in merito alle quali abbiamo inviato un
nostro contributo.
Ci
permettiamo quindi di sollecitare la ripresa dei lavori affinché
siano portati a compimento nel più breve tempo possibile e restiamo
a sua disposizione per eventuali chiarimenti.
In
attesa di una Sua gradita risposta, porgiamo distinti saluti.
Milano,
18.01.2015, DonneinQuota
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