sabato 31 gennaio 2015

Una Presidente della Repubblica…se non ora quando? Quirinale-elezioni di Laura Onofri

Iniziano le grandi manovre per l’elezione del Presidente della Repubblica, ed ancora una volta ci si chiede: a quando una Presidente? Non sarebbe il momento giusto?
Una donna capo dello Stato in questo momento non sarebbe utile per dare un forte afflato a un Paese che deve rinascere e che lo deve fare con uno sguardo rivolto a tutta la società civile?
Certo le condizioni ci sono: si pensi solo che per la prima volta nella storia della Repubblica le votazioni per l’elezione del Capo dello Stato saranno dirette da donne.
Per una serie di coincidenze il 29 gennaio, quando si riunirà il Parlamento in seduta comune, a dirigere le operazioni di voto di deputati, senatori e dei 58 rappresentanti delle Regioni, ci saranno la Presidente supplente del Senato Valeria Fedeli,(poichè il Presidente Pietro Grasso, nel periodo vacante, sostituisce il Presidente della Repubblica) e la Presidente della Camera Laura Boldrini.
Per una bella congiunzione astrale, ma forse non solo per quella, saranno coadiuvate da altre due donne, Elisabetta Serafin e Lucia Pagano, da poco nominate segretarie generali rispettivamente del Senato e della Camera.
Sino ad oggi nessuna donna aveva ricoperto la carica di segretario generale nè alla Camera nè al Senato e questa concomitanza forse, non è solo frutto del caso, ma di quanta strada è stata fatta nell’ambito delle pari opportunità nell’accesso a ruoli apicali in tanti settori, compreso quello della pubblica amministrazione.
Sembrerebbe quindi che i tempi siano maturi per l’elezione di una donna alla più alta carica dello Stato, ma purtroppo temo che anche questa volta resteremo deluse e che prevarranno le resistenze che la politica ancora oppone alla piena democrazia paritaria e ad una normale alternanza di uomini e donne ai vertici delle istituzioni.
In Italia non mancano donne autorevoli, di spessore e di grande competenza.
Il nostro Paese deve dimostrare il reale cambiamento: la democrazia paritaria è la leva per cambiare la politica e i modelli sono importanti per affermare che i luoghi istituzionali non sono appannaggio solo maschile.
Una donna Presidente della Repubblica avrebbe un valore eccezionale, specialmente ora, e rompere questo tabù farebbe da traino a tanti altri settori della società aiutando sicuramente il nostro Paese a riemergere: il fallimento della politica indica il fallimento di una classe dirigente formata da uomini.
È arrivato il nostro momento, è arrivato il momento di una Presidente!

Se non ora quando?

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